Quanti tipi di oro esistono? Guida alla scelta

Quanti tipi di oro esistono? Le 9 sfumature di colore
I gioielli d’oro sono tra i più amati e acquistati a livello mondiale. Entrare in una gioielleria e non trovare monili realizzati con questo splendido materiale è praticamente impossibile. Nonostante la sua diffusione, non tutti conoscono a fondo le sue caratteristiche. Ecco perché oggi vogliamo rispondere alla domanda “quanti tipi di oro esistono?”, e fare un po’ di chiarezza sulle varie sfumature di colore che può avere.
Quanti tipi di oro esistono: i 9 colori
La prima cosa da sapere è che l’oro è un metallo particolarmente tenero e malleabile, e quindi è piuttosto facile da lavorare. Di contro, però, tale flessibilità può rappresentare un ostacolo in gioielleria, perché non garantisce il livello di resistenza richiesto nella realizzazione di determinati gioielli.
Di conseguenza è molto raro che l’oro venga impiegato in purezza, tranne che nella produzione di monete o lingotti. In gioielleria si preferisce piuttosto unire l’oro ad altri metalli o materiali in grado di alterarne le proprietà chimico-fisiche: il rame e l’argento in primis, ma anche il nichel, il palladio ecc. Ciò che nasce dall’unione di vari metalli diversi è una lega, e il processo si chiama fusione.
Il risultato che si ottiene creando una lega è un metallo dal colore diverso da quello di partenza, che dipende dalla proporzione di oro e di altri materiali impiegati per realizzarla. Quando è puro l’oro presenta un colore giallo, ma tutti sappiamo che questa tipologia non è l’unica disponibile sul mercato.
Grazie alle leghe possiamo ottenere infatti altre 8 tonalità diverse, alcune più conosciute e altre meno. Vediamo allora nello specifico quanti tipi di oro esistono:
Oro giallo
Il più diffuso e il più puro, l’oro giallo che possiamo acquistare dal gioielliere solitamente è 18 carati ed è formato dal 75% di oro e dal 25% di rame e argento in proporzioni variabili;.
Oro bianco
Sempre più di moda per le fedi nuziali, l’oro bianco è una lega molto resistente. Questa caratteristica è dovuta alla presenza di un 25% di argento, nichel e palladio.
Oro rosa
Anche questa tonalità di oro è particolarmente apprezzata ai nostri giorni, e si ottiene mescolando l’oro con un 25% di argento e rame.
Oro rosso
La lega che dà vita all’oro rosso è simile a quella dell’oro rosa, ma si caratterizza per una maggiore percentuale di rame, che gli conferisce un colore più acceso.
Oro verde
Mai sentito parlare dell’oro verde? Assieme ai tipi di oro che seguiranno, è sicuramente uno dei meno conosciuti, anche se le sue origini si perdono nell’antichità. La lega in questo caso è composta da oro al 75%, e da un 25% di rame e cadmio.
Oro grigio
Una tipologia di oro che viene impiegata talvolta nella realizzazione di gioielli contemporanei. Oltre al 75% di oro, l’oro grigio contiene un 25% di argento, manganese e rame, oppure palladio.
Oro viola
Una sfumatura decisamente affascinante, anche se l’oro viola ha un difetto non trascurabile: è più fragile delle altre tipologie. Per crearlo occorre fondere l’oro con un 25% di un particolare tipo di alluminio.
Oro blu
Quest’oro nasce invece dalla fusione con il ferro, oppure con elementi meno frequenti in gioielleria come il gallio e l’indio.
Oro nero
Le modalità di produzione di questa speciale tipologia di oro sono diverse, ma di solito si ottiene dall’unione di oro e cobalto.
Che differenza c'è tra oro 750 e oro 375?
Dopo esserci occupati di quanti tipi di oro esistono, vediamo infine la differenza tra oro 750 e 375, due definizioni che ricorrono spesso in gioielleria.
Finora abbiamo parlato di leghe che contengono un 75% d’oro e la restante percentuale di altri metalli. Ebbene, questa tipologia d’oro viene definita 750 proprio in base alla percentuale di oro presente al suo interno, calcolata in millesimi (750/1000). Un’altra formula usata per identificare i gioielli in oro 750 è 18 carati (o 18k), l’unità di misura che indica la purezza del metallo.
Se l’oro 750 è formato da un 75% d’oro, il 375 sarà composto invece dal 37,5% di questo metallo, e viene chiamato anche oro a 9 carati. Va da sé quindi che l’oro più prezioso e costoso è quello dotato di una quantità maggiore di oro al suo interno.