Come si formano i diamanti? La guida completa

Come si formano i diamanti? La guida completa

Quanti tagli di diamante esistono e come si classificano

Siamo abituati a vederli esposti nelle vetrine delle gioiellerie, dove spiccano per luce ed eleganza, o sfoggiati da personalità importanti nei film e sui red carpet. Come dimenticare i collier di diamanti indossati da Audrey Hepburn, o la celebre canzone Diamonds are a girl’s best friend di Marilyn Monroe! Forse però non ci siamo mai chiesti da dove provenga esattamente questo splendido minerale, la cui storia si perde nella notte dei tempi. Scopriamo allora come si formano i diamanti e tante altre curiosità su uno dei gioielli più amati al mondo.

L’origine dei diamanti

Quella dell’origine dei diamanti è una storia davvero affascinante. Per ricostruirla dobbiamo risalire addirittura a miliardi di anni fa quando i primi diamanti iniziarono a formarsi nel mantello terrestre a una profondità minima di 150 km. Secondo i geologi, infatti, la maggior parte dei minerali che indossiamo oggi si può datare a un’epoca compresa tra 1 e 1,6 miliardi di anni fa.

Oltre al tempo, un altro elemento fondamentale per la loro formazione è proprio la profondità: i diamanti nascono solo al verificarsi di particolari condizioni di temperatura e di pressione, rispettivamente 1300°-2000° C e 70 tonnellate/cm2, che ritroviamo soltanto scendendo verso il cuore della terra.

Come ha fatto dunque l’uomo a scoprire i diamanti? Grazie all’azione dei vulcani, che eruttando hanno portato in superficie i minerali inglobati in particolari rocce chiamate kimberlite. Con il passare del tempo, tale roccia può subire gli effetti dell’erosione dovuta all’azione degli agenti atmosferici, e liberare così i diamanti contenuti al suo interno.

I geologi hanno rinvenuto però diamanti anche nei meteoriti caduti sulla terra.

Dove vengono estratti?

I primissimi diamanti sono stati probabilmente rinvenuti in India, vicino ai fiumi Krishna e Godavari. Quanto al periodo storico, sembra che questi minerali fossero già conosciuti ben 6000 anni fa. L’India e il Borneo hanno rappresentato l’unica fonte di diamanti al mondo fino al Settecento, quando vennero ritrovati per la prima volta anche in Brasile.

Un secolo più tardi furono scoperti dei giacimenti anche in Sudafrica, che ben presto si trasformò in uno dei principali produttori mondiali di diamanti. Oggi le miniere più importanti in termini di produzione sono situate in Africa.

Cos’è un diamante?

Ora che abbiamo capito come si formano i diamanti, vediamo brevemente qual è la loro struttura chimica.

Il diamante è costituito da solo carbonio, con legami atomici di tipo covalente, che lo rendono il materiale più duro esistente al mondo. La durezza dei materiali è riferita alla capacità di resistere alle abrasioni e scalfitture, non alla capacità di rompersi, per cui possiamo affermare che il diamante è duro ma allo stesso tempo non indistruttibile.

Come si classificano i diamanti?

Per classificare e determinare il valore di un diamante rispetto ad un altro vengono seguiti 4 criteri di qualità universali, detti “le 4 C”:

Carat (Carato)

Il carato è l'unità di misura del diamante e delle pietre preziose in generale (zaffiri, rubini, smeraldi, etc) e viene spesso abbreviato in “ct”. Un carato è suddiviso in 100 centesimi chiamati punti e corrisponde a 0.20 gr; per una pietra del peso di 0.45 ct, si dice che essa è di "45 punti".

L’adozione del carato come unità di misura del peso dei diamanti risale ad epoche antiche; sembra infatti che i primi mercanti di preziosi pesassero i diamanti usando come riferimento i semi di carruba (da qui il termine carato).

Colour (Colore)

Durante la crescita del diamante, all'interno della sua struttura atomica, si possono inserire atomi di altri elementi che vanno ad incidere sul colore della pietra. Se la pietra è composta di soli atomi di carbonio, il suo colore è "bianco"; la presenza di atomi di azoto attribuisce invece alla pietra una sfumatura più o meno intensa di giallo.

Per determinare a quale grado di colore appartiene una pietra viene utilizzata la scala fissata dal Gemological Institute of America.

Clarity (Purezza)

Nel diamante più la pietra è priva di inclusioni, maggiore è il suo valore. Un’inclusione può essere un cristallo “ospitato” all’interno della gemma, una fessurazione o altro.

I fattori che influenzano la decisione finale dell'esperto sul valore della gemma sono: il numero delle inclusioni, la loro grandezza, la posizione che esse hanno all'interno della pietra, il contrasto (alcune inclusioni, come le piume, sono molto visibili in alcune posizioni, mentre in altre possono essere praticamente invisibili. I cristalli invece hanno di solito lo stesso contrasto in tutte le posizioni); e infine il colore (troviamo inclusioni nere, bianche e/o raramente rosse).

Cut (Taglio)

Tagliare un diamante grezzo è un’attività delicata. Se il taglio rispecchia misure e proporzioni ben precise, le caratteristiche ottiche del diamante vengono esaltate al massimo, garantendo una quasi totale riflessione della luce dall'interno della pietra verso l’esterno. 

Esistono vari tipi di taglio per i diamanti, ma il più apprezzato è quello a brillante. Quando ci chiediamo che differenza c'è tra un brillante e un diamante, dunque, stiamo sbagliando a porre la domanda: mentre il diamante è un gioiello, il brillante è un tipo di taglio.

La buona riuscita di un taglio brillante è determinata dalle proporzioni e dalla simmetria del taglio, che può essere molto buona (VG), buona (G) o media (Medium). Un ulteriore elemento considerato nella valutazione dell'accuratezza del taglio è la politura (polish). Durante le operazioni di taglio le faccette vengono infatti lucidate affinché ogni traccia della lavorazione venga eliminata. Se rimangono delle linee superficiali, si tratta di tracce di politura.

L'insieme delle proporzioni, della simmetria e della politura definisce la cosiddetta finitura (finish). Attenzione però, perché la finitura e la politura non incidono sulla purezza della pietra.

In questo articolo abbiamo cercato di dare una risposta più possibile esauriente alla domanda “come si formano i diamanti?”, analizzandone l’origine e la provenienza, oltre a fornire qualche dato importante sulla loro classificazione. Ci auguriamo che queste informazioni possano esserti utili, soprattutto se sei in procinto di acquistare un gioiello di diamanti.