Guida al diamante

I Nostri Diamanti Certificati

Il diamante rappresenta uno dei materiali più resistenti che esistano: composto da solo carbonio, la sua formazione avviene nelle profondità della terra, più precisamente nel mantello terrestre, dove le rocce fuse compiono movimenti convettivi lenti e perenni. Se soggetto a un’alta temperatura e a una forte pressione, il carbonio si cristallizza sotto forma di diamante. E che cos’è un diamante se non una “struttura cristallografica perfetta” in natura? Proprio per questo è unico, per la particolarità legata agli atomi, che si trovano tutti alla stessa distanza tra loro. Tutti i diamanti selezionati da “La Gioielleria“, sono corredati da un passaporto: il certificato di identificazione gemmologica.

Le tre caratteristiche principali del diamante:

  • Durezza: altissima
  • Conducibilità termica: alta
  • Conducibilità elettrica: nulla (non a caso è considerato “isolante elettrico”)

L’estrazione

L’estrazione Il diamante viene riconosciuto per la prima volta in India, anche se attualmente l’estrazione avviene in molteplici paesi. L’estrazione nella sua forma grezza avviene seguendo due schemi precisi:

  • In miniere originatesi dalla risalita in superficie delle rocce del mantello attraverso i camini kimberlitici (giacitura primaria);
  • In giacimenti secondari in cui le gemme vengono ritrovate ed estratte in zone lontane dal luogo in cui si sono formate. Una volta lavorato e tagliato, il diamante arriva a perdere circa il 60% del suo peso originale. Ad attestare il valore di un diamante vengono presi in esame quattro fattori, definiti le “4 C”.

La fluorescenza

Un’altra caratteristica importante dei diamanti è la fluorescenza, ovvero la reazione assolutamente casuale che un diamante ha quando una lampada UV con un’onda di 365 nm lo illumina (la reazione stessa può essere nulla, lieve, media oppure forte; per un risultato ottimale, sono consigliabili i diamanti che hanno le prime due reazioni, o il rischio è che essi risultino troppo plastici e “finti” se esposti alla luce).

Le nostre pietre sono già state selezionate per non avere una fluorescenza forte.

Quando si acquista un gioiello con diamanti è necessario affidarsi a un passaporto che ne attesti la reale provenienza; ecco perché “La Gioielleria“ garantisce una certificazione per ogni creazione, di qualunque accessorio si tratti.

Le 4c

CARAT/Carati

è l’espressione del peso della pietra e il punto è la centesima parte del carato. Essendo il taglio legato a proporzioni predefinite, esiste una corrispondenza biunivoca tra la caratura del diamante e le sue dimensioni. Tuttavia, la caratura non è in alcun caso sinonimo di qualità.

COLOR/Colore

non indica la tonalità, ma valuta la saturazione del colore e risponde alla domanda: “Quanto giallo c’è dentro al diamante?”. Infatti, esso non è quasi mai del tutto incolore: nella sua forma più grezza, spesso presenta sfumature giallognole, bianco-azzurre o addirittura verdi, rosa, rosse e arancioni.

Scala e classificazioni del colore dei diamanti

Gemological Institute of America (GIA) categorizza i diamanti attraverso una scala che va da “D” (assenza di colore percepibile dall’occhio umano) a “Z” (giallo abbastanza intenso). Da D a Z la saturazione diventa sempre più intensa. In gioielleria, i colori G e H sono i più utilizzati, ma il confine tra i due gradini è percepibile solo a pietra smontata, osservata con una lampada a luce standard (5500-6500 gradi Kelvin) e master-stone di confronto. 

CLARITY/Purezza

esprime il grado di purezza di un diamante, quantificando il numero, la posizione, il colore, la riflessione e le dimensioni delle inclusioni presenti all’interno della pietra attraverso una lente a 10 ingrandimenti. Quest’ultima dev’essere acromatica e aplanatica per evitare di “schiacciare” l’immagine e dare un’idea di profondità. Perché si formano delle inclusioni? Perché il diamante ha origine naturale e “non ce n’è uno uguale all’altro”: nessun diamante, infatti, è puro al 100%.

La purezza “impura” dei diamanti: tipologie e scala di difetti

  • Inclusioni (irregolarità interne); 
  • Difetti esterni (in superficie) La classificazione segue la notazione inglese: 
  • IF – I diamanti non presentano difetti al proprio interno (assenza di inclusioni a 10 ingrandimenti); 
  • VVS: VVS1 e VVS2 – Ci sono irregolarità microscopiche (molto difficili da identificare a 10 ingrandimenti); 
  • VS: VS1 e VS2 – Ci sono delle irregolarità minuscole (difficili da identificare a 10 ingrandimenti); 
  • SI: SI1 e SI2 – Ci sono delle irregolarità piccole (facili da identificare a 10 ingrandimenti); 
  • P: P1, P2 e P3 – Le anomalie sono ben visibili a occhio nudo.

CUT/Taglio

è l’unico elemento che dipende totalmente dall’artigiano; ecco perché è indispensabile che a trattare le gemme siano le mani di esperti come quelle dei nostri gioiellieri, che hanno un’esperienza di oltre 40 anni nel campo della produzione di gioielli.

Il Cut si articola in tre giudizi: 

Proporzioni
Valuta il rapporto percentuale delle diverse parti del diamante tra loro. Le proporzioni ottimali massimizzano la brillantezza del diamante. Un diamante ben tagliato restituirà dalla tavola e dalla corona tutta la luce che lo colpisce. Ottime proporzioni possono migliorare anche di due gradini la percezione soggettiva del colore. 

Finitura
 
Considera l’ultima parte del processo di taglio, quella che riguarda le superfici esterne della pietra. 

Simmetria 
Giudica la geometria generale. La scala di giudizio di queste componenti è: 

  • Excellent 
  • Very good 
  • Good 
  • Unusual 

Cosa determina il taglio dei diamanti? 

In sintesi, il taglio del diamante è forse una delle fasi più delicate della lavorazione del prodotto, perché il “tagliatore” deve tenere conto della pietra grezza, delle proporzioni, della politura (un’operazione di rifinitura in grado di rendere la superficie levigata) e della forma simmetrica che, nel complesso, si vuole ottenere. Un diamante tagliato in maniera frettolosa e poco precisa snatura completamente il colore e la lucentezza della pietra; al contrario, un diamante ben tagliato può:

  • Evitare di disperdere la luce; 
  • Risultare più brillante e, nel caso di una collezione o ad esempio di un anello Trilogy, le pietre dovranno “brillare tutte alla stessa maniera”. 

“La Gioielleria“ si preoccupa di garantire lo splendore di ciascun diamante, mettendo sempre la propria expertise a disposizione di clienti e rivenditori; secondo i valori dell’azienda, perseguiti giorno dopo giorno con l’aiuto di collaboratori e dipendenti competenti, ogni gioiello deve avere un design innovativo e un’estetica accattivante.

Brillante

Uno dei più diffusi, considerato praticamente perfetto per le sue proporzioni, presenta 57-58 faccette romboidali e triangolari. È stato pensato su misura per il diamante, rotondo e luminosissimo, sebbene possa essere sfruttato anche per altre tipologie di pietre. Si basa sul principio di ottimizzazione della brillantezza. È il più prezioso e permette di perdere, nella fase del taglio, la minor quantità di grezzo. Dalla sua modificazione di forma, ma non di struttura e proporzioni, nascono i tagli ovale, a cuore, e a marquise. Dobbiamo all’ingegnere di formazione Marcel Tolkowsky (1919) la sua invenzione, in quanto ha saputo studiare le proporzioni ideali, rispetto al diametro, sia dell’altezza della corona, che dell’altezza del padiglione.

Cuore

Fa parte dei diamanti taglio brillante e, normalmente, ha dalle 56 alle 59 faccette. È una delle forme più richieste, perché si adatta a vari gioielli: braccialetti, collane, anelli e, in generale, ciondoli. Non solo: è indicato come regalo di anniversario, San Valentino, compleanni, e così via. Si pensa che abbia avuto origine in India.

Smeraldo

Fa parte dei diamanti taglio a gradini e viene chiamato “a smeraldo” perché, attorno al 1500, fu inventato per far risaltare la luminosità e il colore della pietra verde. La forma rettangolare, oppure quadrata, permette alla luce di rinfrangersi tramite le faccette, esaltandone la brillantezza.

Cuscino

Il nome di questo taglio prende spunto dal suo aspetto “a cuscino”, che combina la forma quadrata a quella tonda in un design vintage particolarmente indicato per i diamanti colorati, poiché ne rafforza la brillantezza.

Princess e Radiant

Grazie a un’elevata quantità di faccette, essi sono adatti a pietre trasparenti come il diamante e all’uso classico di “anello da fidanzamento”, specialmente nelle tradizioni anglosassoni. I tagli presentano angoli netti a 90° che consentono al diamante di abbinarsi facilmente alla maggior parte delle montature. I tagli Princess e Radiant coniugano il vantaggio di un taglio sfaccettato con un perimetro di forma rettangolare o quadrato (nel Radiant si aggiunge l’eleganza antica degli angoli tronchi).

Baguette

Ha una struttura rettangolare, che ricorda per l’appunto la forma della “baguette” (da cui prende il nome). Appartiene alla categoria dei tagli a gradini e, tendenzialmente, non viene usata come pietra principale, ma di contorno.

I MIGLIORI MODELLI SENZA TEMPO

Solitario

Spesso e volentieri associamo l’anello Solitario a occasioni speciali come il matrimonio: tradizione vuole che sia l’uomo a regalarlo alla donna, ma al giorno d’oggi si sa , le regole non sono più tanto rigide. Non importa chi lo dona a chi, bensì il valore intrinseco e simbolico del gesto. Non è un caso, infatti, che questo tipo di anello venga infilato al dito anulare della mano destra: gli Egizi credevano che la “vena dell’amore” (una vena direttamente collegata al cuore) partisse proprio in quel punto. Non è altrettanto casuale che esso sia caratterizzato da un’unica gemma a indicare l’unicità dell’amore. L’abitudine di regalare gioielli per sigillare un legame è in uso da molto tempo. La tradizione sembrerebbe risalire al 1477, quando un anello “da fidanzamento” fu regalato a Maria di Borgogna da parte di Massimiliano I (arciduca d’Austria).

Trilogy

Il Trilogy è uno degli anelli più amati e richiesti dalle donne, sia come regalo “di fidanzamento”, sia come dono per un’occasione speciale, ad esempio una laurea o l’anniversario di un evento importante. Caratterizzato dalla presenza di tre gemme splendenti, ha una fortissima valenza simbolica, poiché ogni pietra è portatrice di messaggi specifici: passato, presente e futuro sono racchiusi in unico gioiello. Il Trilogy racchiude la simmetria, la bellezza e l’iconicità dei diamanti dalla lucentezza incomparabile, grazie all’uso di tagli accurati e finemente lavorati.

Riviera

L’anello Riviera è conosciuto anche con i nomi “veretta” e “fedina”, in quanto ricorda la forma di una fede nuziale; probabilmente è proprio per questo che è detto “di fidanzamento” ed è costituito da un numero variabile di pietre: cinque, sette, nove, Inoltre, può essere abbinato non solo a una parure creata su misura, ma anche ad anelli dai tagli e design differenti.

Eternity

L’idea alla base di un simile regalo è che l’amore di una coppia durerà per sempre. Non si tratta quindi di un semplice gioiello, ma di un prodotto che coniuga in sè un connubio di passione, complicità, affetto e dedizione destinati a durare per decenni. La circolarità dell’Eternity è un chiaro riferimento al concetto di “infinito”: questo gioiello riprende la perfezione geometrica ed esteriore di una circonferenza, simbolo dell’amore duraturo e potenzialmente eterno, basato sul rispetto reciproco e sulla passione. L’eternity con i diamanti neri, adatta sia alle donne che agli uomini, veste il dito e lo avvolge con lo splendore, la grazia ed il fascino delle gemme incastonate.

Il Certificato Gemmologico

Il Certificato di Identificazione Gemmologica è una dichiarazione contenente una serie di dati, caratteristiche e classificazione dei diamanti, estrapolati da analisi di laboratorio. Queste analisi vengono eseguite da tecnici qualificati, gemmologi iscritti all’albo, mediante l’ausilio di appositi strumenti. La tutela del con sumatore è quindi assoluta poiché conferma l’autenticità e fissa le caratteristiche specifiche delle pietre con obiettività e competenza.

Da non sottovalutare è l’uso al fine assicurativo, infatti questo documento è indispensabile per un corretto calcolo di un possibile premio assicurativo o nel caso di una richiesta di rimborso.

Inoltre, i certificati emessi dalla nostra Azienda sono corredati da un’immagine del gioiello che agevola il riconoscimento dello stesso.