Chi porta le fedi all'altare? Le differenze tra chiesa e comune

Chi porta le fedi all'altare? Le differenze tra chiesa e comune

Chi porta le fedi all'altare? Le differenze tra chiesa e comune

Ci siamo, manca poco al giorno in cui pronuncerai il fatidico “sì, lo voglio”. Ormai è tutto organizzato, sono davvero pochi i dettagli rimasti da sistemare. C’è una cosa però che ancora non hai deciso: chi porta le fedi all'altare?

Si tratta di un dubbio assolutamente legittimo, perché spesso c’è poca chiarezza in merito. Per prima cosa va detto che non ci sono regole ferree in quest’ambito: ogni coppia è libera di fare la scelta che desidera. D’altra parte, è pur sempre vero che i matrimoni portano con sé rituali antichi, che molti sposi decidono di rispettare e tramandare.

Vediamo allora chi dovrebbe portare le fedi all’altare secondo la tradizione, sia in chiesa che in comune.

Chi porta le fedi in chiesa

Nei matrimoni religiosi le tradizioni sono generalmente più radicate rispetto a quelli civili. La risposta alla domanda “chi porta le fedi all’altare?” è quindi piuttosto immediata.

Di certo avrai già sentito parlare della figura del paggetto: un bimbo di età solitamente compresa tra i 4 e i 10 anni, che passa tra le fila degli invitati con il cuscino in mano e lo porta dritto all’altare. Il paggetto entra in azione prima che arrivi la sposa, durante la marcia nuziale, ed è considerato un simbolo di innocenza e purezza.

La consuetudine vuole dunque che sia un maschietto a svolgere il compito di portare le fedi all’altare; nulla vieta però di scegliere una bimba, come tanti fanno al giorno d’oggi. L’importante è che il paggetto o la paggetta abbia un legame con la coppia dei futuri sposi, magari perché figlio/a di un parente o di amici stretti, oppure perché si tratta proprio dei vostri figli.

Se però per un motivo o per un altro in famiglia non ci sono paggetti a cui affidare le fedi, non disperare! C'è un'altra figura che secondo la tradizione può portare il cuscino all’altare, ed è quella del testimone dello sposo. Nei matrimoni religiosi, infatti, il testimone è la seconda figura di riferimento quando si tratta di gestire gli anelli nuziali.

Ma una volta arrivate sull’altare, come ci si comporta con le fedi? Per rispondere a questa domanda ci viene in soccorso il galateo: al momento dello scambio degli anelli, sarà lo sposo a slacciare per primo il nastrino che tiene legata la fede e a infilarla al dito della sposa, che farà lo stesso dopo di lui.

Chi porta le fedi in comune

Se per i matrimoni in chiesa la scelta ricade tradizionalmente su due figure specifiche, con i matrimoni civili si può dare il via libera alla fantasia. Oltre a paggetti e testimoni, dunque, con la tua dolce metà potresti scegliere di affidare le fedi a un genitore, a un fratello o una sorella, o a un altro parente a voi vicino. 

A portare gli anelli potrebbe essere anche una persona cara come un amico stretto, e persino un animale! Già, negli ultimi tempi non è raro vedere un cane che trotterella verso l’altare con le fedi sistemate su una ghirlanda attorno al collo.

Se tu e la tua dolce metà avete un cane e l’idea vi diverte, potrebbe essere una bella alternativa ai metodi più convenzionali. Naturalmente, il vostro amico a quattro zampe dovrebbe essere ubbidiente e adatto a questo compito.

Nessuna delle opzioni elencate ti convince del tutto? Non c’è problema: finora ti abbiamo parlato delle varie possibilità di portare le fedi all’altare, ma in realtà non è necessario che ciò avvenga. Potresti chiedere infatti a una persona di fiducia di posizionarle sul tavolo prima dell’inizio della cerimonia, sul classico cuscino di raso, in uno scrigno di vetro o tra le pagine di un libro, così da trovarle già pronte al momento della celebrazione del rito.