LE PIETRE PREZIOSE
COME SONO FATTE?
Le gemme, o pietre preziose, sono per la maggior parte minerali, cioè fanno parte dei componenti fondamentali della crosta terrestre.
Un minerale è una sostanza inorganica (elemento o composto), di formazione naturale, caratterizzata da una struttura cristallina e da una composizione che varia entro limiti ristretti.
Non tutti i minerali vengono usati come gemma: solo quelli che hanno pregi ornamentali, poiché una gemma deve essere attraente alla vista.
Quasi tutte le gemme sono minerali, molto più raramente rocce, ma sono considerati gemme anche alcuni materiali di origine organica come l'ambra, il corallo e le perle.
Nelle varie culture che si sono susseguite nella storia dei tempi, si sono sviluppate preferenze diverse nell'uso delle gemme.
Queste preferenze dipendono da attribuzioni di valore estetico e commerciale e sono basate su diversi fattori quali durabilità, rarità, colore, brillantezza e dispersione, trasparenza, limpidezza, bellezza, portabilità e moda corrente.
DURABILITÀ
La durabilità di una gemma dipende dalla sua tenacità e dalla sua durezza.
RARITÀ
Il valore commerciale di una pietra preziosa deriva spesso dalla sua rarità. A volte è il minerale in sé stesso che è raro, altre volte è la sua grandezza altre volte è la sua purezza o il suo colore.
COLORE
Il colore è un fattore di eccezionale importanza: per certe pietre può giustificare enormi differenze di prezzo a parità di dimensioni. Alcuni minerali possono essere di colori diversi nell’ambito della stessa
specie. Esempi:
Rubino – varietà di corindone rosso
Zaffiro – varietà di corindone blu
BRILLANTEZZA E DISPERSIONE
Brillantezza e dispersione influiscono sull’aspetto e sul valore delle gemme, soprattutto di quelle incolori.
La brillantezza è l'effetto ottico prodotto dalla riflessione della luce dalla gemma all'osservatore e dipende in buona parte dalla qualità taglio. La dispersione è il fenomeno ottico che crea il gioco di colori ad esempio del diamante.
TRASPARENZA
La trasparenza è l'assenza di inclusioni, velature o lattiginosità, che hanno come effetto un’interruzione, disturbo o diffusione non voluta della luce che entra nella gemma. Una pietra sfaccettata può essere priva di inclusioni a occhio nudo, ma può contenere migliaia di minuscole bollicine e di inclusioni solide che possono essere viste solo al microscopio.
La limpidezza determina gran parte del valore delle pietre sfaccettate. Dato che nei minerali le imperfezioni interne aumentano durante il processo di crescita, gemme "pulite" (completamente prive di difetti) sono estremamente rare in molte specie. Nello smeraldo colombiano e nel rubino birmano, per esempio, non c'è praticamente nessun esempio di una simile perfezione e, quindi, anche pietre lievemente imperfette raggiungono valutazioni molto elevate.
PORTABILITÀ
La portabilità è un aspetto meno evidente ma molto importante per determinare il valore di una gemma. Il palmo di una mano può contenere pietre per valori inestimabili. Solo le gemme possono racchiudere un valore così alto in un volume così piccolo.
PESO
L’unità di misura delle gemme è il carato metrico o semplicemente carato (ct) corrispondente a 0,2 grammi (g). Ogni carato è diviso in 100 centesimi, chiamati ‘punti’.
DIMENSIONE
Le dimensioni di una gemma vengono espresse in millimetri (mm), normalmente con una o due cifre decimali.
TAGLIO
Nell’antichità le pietre non avevano il taglio accurato che oggi si usa, bensì ci si limitava a lucidare le facce naturali del cristallo come veniva ritrovato.
È solo dal Rinascimento che si cominciò ad utilizzare un taglio più accurato che evidenziasse appieno la sua bellezza.
Nella descrizione di una gemma tagliata si definiscono:
forma = proiezione della cintura su un piano parallelo alla tavola
taglio = numero, disposizione e forma delle “faccette”
Nei tagli moderni le varie combinazioni di tavola e faccette sono state concepite e disegnate per esaltare lo splendore della gemma.